La pieve che dà nome al paese era una delle chiese battesimali della diocesi di Spoleto, dalla quale papa Sisto V la distaccò nel 1587 per unirla a Camerino, città che già dominava politicamente su quest’area. La giurisdizione spirituale della plebs abbracciava entrambi i versanti del fiume che attraversa questa valle, il Chienti di Pieve Torina: un territorio che in buona parte coincide con quello dell’attuale comune, nato dalla fusione di diversi antichi centri fortificati (castra, castelli) un tempo autonomi, quali Capriglia, Casavecchia, Appennino, Torricchio, Val Sant’Angelo.
La pieve domina tuttora il centro del paese, con la doppia mole della chiesa gotica, su due piani e con abside poligonale, e di quella ricostruita accanto nel Settecento con orientamento invertito per assecondare il nuovo sviluppo urbanistico. Le prime tracce pittoriche risalgono a Cola di Pietro, camerinese di fine Trecento, ma le presenze più consistenti, in questa chiesa e nel resto del territorio,

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MARec – Museo dell’Arte Recuperata Arcidiocesi Camerino – San Severino Marche

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